Sono una fansubber e non me ne vergogno!

Sono una fansubber e non me ne vergogno!

Volevo condividere una mia piccola riflessione pubblicata sulla mia pagina Facebook ‘Maria Aufiero Traduzioni – Freelance Translator’ (clicca per collegarti!).

La riflessione fatta era sulle traduzioni a titolo gratuito, ho tratto lo spunto da un post/discussione aperto su un gruppo Facebook per traduttori cui sono iscritta. Purtoppo ho notato che molti miei colleghi, anche chi ha iniziato da poco alla parola gratuito storcono il naso. E secondo me nulla è più sbagliato. Le prime traduzioni che ho fatto, per quanto fossero orrende, le ho fatte gratuitamente e non mi vergogno a dirlo, e tutt’ora capita che ne faccia raramente…la pubblicità spesso paga!

Il mondo della traduzione è un mondo particolare, per quanti corsi, workshop e laboratori si possano seguire, nulla ci migliora meglio della pratica. Ebbene per far pratica ed imparare qualcosa ho iniziato con traduzioni brevi e gratuite, perché sapevo che nessuna agenzia mi avrebbe affidato un lavoro essendo una “novellina”. Ad oggi faccio parte di un gruppo Funsubber (Ergo Team), perché la mia massima aspirazione è la traduzione del genere comics…ma come si può tradurre un genere così di nicchia e così particolare,  quando i mezzi a disposizione per imparare a tradurlo sono rari? Beh, semplicemente traducendo “a gratis” facendo esperienza, avendo un confronto con un pubblico, che seppur di nicchia è pur sempre un pubblico che può aiutare il traduttore a migliorarsi, anche se è già presente una traduzione nella lingua madre del traduttore in questione, strumento in più per confrontare il proprio operato.

Sicuramente per ciò che ho scritto alcuni colleghi potrebbero risentirsene, ma non me ne curo, perché in questo modo ho trovato un’alternativa per imparare un qualcosa che mi piace e che mi fa amare di più il mio lavoro.

 

Chi è il Traduttore e cosa fa per vivere

Chi è il Traduttore e cosa fa per vivere

Traduttore  VS Interprete

Siamo nel 2016 e ancora quando mi chiedono cosa faccio per vivere, alla mia risposta, mi sento replicare : ” Ah, quindi fai l’interprete!”…

Ebbene ragazzi, NO! Per lavoro traduco… sono una traduttrice. No, non sono tipo Google Translate o similari, semplicemente traduco alla vecchia e sfiancante maniera, con i dizionari, ma non sono un dizionario vivente! Quei cari e giganteschi libroni che si vedono sugli scaffali nelle librerie, quegli stessi libroni che consiglio sempre di usare a quei ragazzi che si rivolgono a me per un supporto nello studio delle lingue. Niente può aiutarti più di un dizionario (magari monolingua) come supporto di apprendimento del lessico.

Chiedo scusa per la breve parentesi, riprendendo il discorso sul “Sono una traduttrice.”, vorrei chiarire alla maggioranza delle persone che, ahimè, traduttore e interprete sono due Figure Professionali diverse, nonostante abbiano entrambe studiato lingue. Analizziamo dunque queste due oscure figure – limitandoci solo a queste due! – Vediamo anzitutto, chi è il traduttore e di cosa realmente si occupa.

È vero che ho scritto che un traduttore utilizza un dizionario per lavorare, ma per una buona traduzione il solo supporto dei dizionari non è sufficiente. Bisogna sempre ricordare che il traduttore è una professione vera e propria e la sola conoscenza delle lingue non fa di noi un traduttore. Per ritenersi tale, una persona deve aver studiato ed essersi specializzata, ciò ci porta ad un altro punto fondamentale, ovvero: il traduttore “macchina” e il traduttore “umano” non sono la stessa cosa. Una traduzione fatta da una macchina è nettamente inferiore rispetto a quella fatta da un essere umano. Il traduttore si occupa di tradurre un testo da una lingua straniera verso la propria lingua madre, ma nel caso in cui un traduttore sia perfettamente bilingue allora può tradurre da e verso la sua lingua madre.

Partendo da questa base il traduttore e l’interprete non sono la stessa cosa, nonostante abbiano diversi aspetti in comune. Come per la traduzione, anche per l’interpretariato non è sufficiente la sola conoscenza delle lingue, sono necessarie competenze! E anche stavolta, come per il traduttore, anche l’interprete svolge il suo lavoro verso la sua lingua madre. In entrambi i casi, queste due figure professionali sono persone laureate e formate, non sono improvvisate!

Ordunque, vediamo le differenze sostanziali, le figure del traduttore e dell’interprete vengo confuse poiché entrambe appartengono ad uno stesso ambito di studi. La traduzione consiste nel trasporre un testo scritto, mentre l’interpretazione traspone un testo orale. Il traduttore redige un documento che restituisce, nella lingua di arrivo, il senso del testo di partenza (testo originale), il tutto nel rispetto delle regole grammaticali della lingua nella quale traduce. Sul versante opposto, il lavoro dell’interprete consiste nel pronunciare, nella lingua dell’ascoltatore, un discorso equivalente, per contenuto e per intenzioni, al discorso originale.

In conclusione, per entrambe queste figure, la comprensione è una condizione imprescindibile poiché non è possibile restituire con chiarezza – in un’altra lingua per giunta – il contenuto di un testo/intervento qualora non lo si è compreso perfettamente. Quindi, entrambe le figure è necessario possedere una conoscenza approfondita della lingua di partenza, unitamente a doti di analisi e conoscenza della materia trattata.

 

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